Sogno di mezza terra

Diese Vorstellung ist Teil von:
SCHAU – Das Theatertreffen der Schweizer Gymnasien

«Le isole lacerate dalla distanza, piene di sè, hanno colmato il mare, l’hanno dimenticato. Il naufragio della terra nega alla luna solitaria il suo specchio d’acqua...Gli occhi degli innamorati che si rivolgevano alla luna sono emigrati. Smarriti sotto la superficie della terra, tra cunicoli bui, cercano la memoria di un tempo lontano. Come sopravivvere in uno spazio senza tempo?»

Lo spettacolo si tuffa in un futuro immaginario. In un ambiente lacerato dall’ uomo e dai conseguenti fenomeni naturali dove gli unici sopravissuti si ritrovano nei cuniculi sotteranei della terra. I personaggi ricercano tra le macerie una memoria collettiva alla quale ancorarsi per sopravvivere. Implorando uno di loro di stabiliere delle regole, degli ordini per dimenticare il loro «naufragare». Ma colui che dà gli ordini, che si finge ditattore, è al contempo un sognatore ancorato alla memoria della bellezza della luna della quale è innamorato. Come gli altri personaggi cerca una via d’uscita, un obiettivo per dimenticare il continuo vagare. La luna solitaria risponde all’invito e scende ad osservare ciò che resta dei sognatori…

Le parole di una giovane attrice :
«‹Sogno di mezza terra› è un sogno a metà …tra sogno e realtà. Rappresenta la condizione umana, la memoria, l’identità, la ricerca del senso del proprio esistere. I personaggi del ‹Sogno di mezza terra› sono dei morti viventi, continuano la loro esistenza persi e degradati, alla ricerca di ‹qualcosa› che hanno perduto e di cui hanno un vago ricordo: loro stessi.» Maura Pellanda (attrice e cantante dello spettacolo rappresentato nel 2013)

Gruppo:
Lo spettacolo è stato creato durante l’anno 2012/13 con i ragazzi che partecipavano ai corsi di teatro del Liceo di Locarno. In occasione del festival rimetteremo in scena lo spettacolo con alcuni degli stessi attori che non frequentano più il Liceo di Locarno. Lo spettacolo è prodotto dal festival TAG-Theatertreffen e Cie Nuria Prazak, viene sostenuto dal Liceo di Locarno e dal Comune di Gambarogno.

La metodologia di ricerca include diverse forme creative: movimento, parola, canto e la partecipazione degli attori allo sviluppo del linguaggio scenico con l’intento di rispondere al tema scelto.

Il percorso creativo è quindi basato su uno scambio continuo tra «input» dati dalla regia e tra le proposte degli attori.L’improvvisazione è un tema chiave e prende forma durante la ricerca.